Cytotest - LA STORIA
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La Storia
Tra le metodiche diagnostiche delle intolleranze alimentari, sempre molto osteggiate e criticate, il Cytotest ha sempre ottenuto riconoscimenti con la ricerca e per l’affidabilità.
Il fenomeno della modificazione dei leucociti attraverso reazione antigene-anticorpi è stato oggetto di numerosi studi ed è stato osservato sotto diversi aspetti.
Già nel 1947 alcuni immunologi anglossassoni, tra i quali Squier e Lee, osservarono in vitro una diminuzione del numero dei leucociti (fino ad un massimo del 33%) in pazienti allergici dopo che essi erano stati a contatto con reagenti alimentari.
Il lavoro di Arthur Black nel 1956 suggerì in modo determinante che le modificazioni dei leucociti indicavano reazioni allergiche. Le sue osservazioni riguardavano il comportamento dei leucociti in vitro in presenza sia del plasma che dell'allergene di individui sensibilizzati.
Se vi era la presenza di anticorpi specifici verso l'allergene, i leucociti polimorfonucleati presentavano reazioni tossiche con morte cellulare che sopraggiungeva nell'arco di un periodo compreso tra i 15 minuti e qualche ora. Se la reazioni erano forti e immediate, si sospettava la sensibilità clinica dell'allergene.
Sempre nel 1959 uno tra i più noti immunologi, il Prof. Byron Waksman, pubblicò diversi studi sugli effetti tossici delle reazioni antigene-anticorpi sulle cellule ed in particolare il testo "Aspetti cellulari e umorali in condizioni di ipersensibilità".
Ulteriori progressi nello studio e nella determinazione di un metodo di indagine furono conseguiti da vari studiosi, in particolare da Bryan e Bryan, agli inizi degli anni'60.
Essi codificarono la metodica rendendola semplice, affidabile e ripetibile.